Chiarezza espositiva come fattore chiave nella finanza agevolata
Per far accettare un progetto è importante descriverlo in modo comprensibile, completo e allo stesso tempo sintentico, inoltre è basilare evidenziare l’aderenza del progetto ai requisiti del bando (ne parlimo anche in altri articoli).
Sempre più spesso tra i criteri di selezione c’è – a buon diritto – anche la chiarezza espositiva, come si può vedere dall’esempio qui sotto (stralcio da un bando della Regione Lazio):
La chiarezza espositiva non è scontata, nemmeno in queste occasioni, anche perché la maggior parte dei richiedenti sui bandi di importo basso non ha una preparazione specifica su argomenti come scrittura professionale, redazione e presentazione di progetti, redazione di business plan ecc.
L’alternativa al fai da te è affidarsi a un esperto, tipicamente:
un professionista della finanza agevolata
un dottore commercialista (soprattutto per il business plan)
un consulente con qualche esperienza specifica.
Inoltre si può:
ricorrere a un professionista solo per l’impostazione iniziale del progetto o per la revisione finale
riciclare (con le opportune modifiche) progetti già presentati
approfittare delle competenze di un amico collaborativo.
I fattori principali che, a nostro avviso, dovrebbero guidare la scelta sono:
il tipo di progetto che si vuole finanziare (tradizionale o innovativo, complesso o semplice, già presentato o nuovo)
la propria esperienza nel settore della finanza agevolata
la propria capacità sia per la redazione che per seguire l’iter di valutazione (aspetto da non sottovalutare, è necessario saper rispondere a domende specifiche e saper spiegare le proprie scelte e motivazioni)
il tempo che si avrà a disposizione
la disponibilità economica (il lavoro di un buon professionista, come in altri campi, deve essere remunerato)
Un progetto esposto in modo poco chiaro, incompleto o superficiale ha meno probabilità di essere finanziato, indipendentemente dai numeri, dalla bontà dell’idea, dalle caratteristiche tecniche/tecnologiche e dagli aspetti innovativi.
La scrittura è “progetto, scienza, costruzione” e “non ha niente a che vedere con la natura, ma semmai con la sapienza e la professionalità”. Da Dacia Maraini Amata scrittura
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